venerdì 14 gennaio 2011

PERCHE' IL BLOG

Mmmm, perché? Perché da sempre scrivo un diario, perché quando Bimbo L. sarà grande potrà conoscere sua mamma da un altro punto di vista, perché scrivere fa riflettere.
Avevo delle reticenze a pubblicare in Internet le mie cose, poi ho iniziato a seguire tante mamme blogger e tanti forum per le mamme e ho riso e mi sono identificata con le persone in questo spazio virtuale. Chi è mamma lo sa che il tempo è poco e coltivare le amicizie non è sempre facile. Magari rubando al lavoro qualche minuto si riesce invece a confrontarsi qua, nel mondo virtuale a chiedere e ottenere risposte a leggere e accorgersi che quel post lì lo avresti potutto scrivere te.
Essere una mamma oggi, soprattutto se si lavora non è facile, bisogna avere metodo, costanza, correre e correre, totale abnegazione alla causa perché è difficile conciliare tutto e rimanere in piedi. Alle volte quando penso alla mia vita mi viene in mente quando da adolescente andavo alle giostre e montavo sul "Tagadà" una giostra che gira e sussulta, dove chi è sopra sta seduto ai bordi del cerchio e c'è anche chi dà bella mostra di se, alzandosi in piedi e camminando per mantenere l'equilibrio: mentre cerchi di stare in piedi il mondo gira e alle volte inciampi e per evitarlo devi prevedere eventuali scossoni, affinando sensi e capacità per non cadere. Certo chi si alza in piedi sulla giostra potrebbe far di meno, ma alzarsi è bello e nonostante i rischi che si corrono e le difficoltà che si incontrano vale la pena. Ecco, secondo me decidere al mondo di oggi di mettere al mondo un figlio è come se decidesse di alzarsi, certo la vita si complica, ma diventa migliore, si arricchisce, si impara ad affinare i sensi e si spingono al limite le proprie capacità. Se 10 anni fa mi avessere detto cosa sarei stata capace di sopportare per Bimbo L. avrei fatto una risata e avrei pensato che se fosse stato per me il genere umano si sarebbe estinto!
Se la domanda è quindi se vale la pena sacrificare tutto ed avere un figlio, la risposta è sì, perché quello che si ha in cambio non ha prezzo: l'amore che si prova ti cambia, e ti cambia in positivo.

Ovviamente, tutto questo filosofare non tiene conto degli umanissimi scarri di sclero quotidiani, che sono il pepe che serve a condire le fragole (fragloe aceto e pepe, da provare in sostituzione al classico limone).

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